Campi morfici

I campi morfici sono campi organizzativi invisibili che regolano i sistemi e che generano la forma in seno alla materia, sia organica che inorganica.

Sono stati chiamati nel tempo anche con altri nomi quali Matrix, Cronaca Akashica, Inconscio Collettivo, Campi di informazione.

Uno dei principali studiosi di tale fenomeno fu il biologo inglese, Rupert Sheldrake che ipotizzò i Campi Morfogenetici per spiegare alcuni fenomeni, altrimenti inspiegabili, infatti, se la scoperta del DNA e delle sue funzioni sembrava aver definitivamente chiarito la forma di ogni singolo individuo, in effetti non spiegava il perché della differenziazione cellulare al suo interno, in quanto in ogni organismo le cellule hanno lo stesso DNA ma le foro funzioni e la loro forma sono altamente differenziate. Non spiega nemmeno la forma dei cristalli, all’interno dei quali le molecole e gli atomi sono organizzati sempre allo stesso modo pur non avendo un DNA che lo determini, né il comportamento sociale di certi organismi organizzati in colonie, come ad esempio le api, le formiche, le termiti, e tanto altro ancora.

R. Sheldrake ha dunque introdotto l’ipotesi che, sia la struttura che i comportamenti di tutti i sistemi esistenti in natura, chimici, fisici e biologici, siano guidati e plasmati da campi organizzativi, i campi morfici per l’appunto, che agiscono in maniera non locale, come una mano invisibile.

Si parla di campi morfogenetici in zoologia e botanica, di campi cristallini e molecolari in mineralogia, di campi percettivi, comportamentali e mentali nell’ambito della percezione, del comportamento e dell’attività mentale, di campi sociali e culturali in sociologia.

L’ipotesi morfogenetica, provata scientificamente nel 1998, contempla l’esistenza di una memoria collettiva diffusa in tutto l’universo, immanente e permanente.

Il lavoro dei campi morfici è quello di organizzare all’interno di ogni sistema gli eventi che, da probabili e indeterminati, diventano così propri di quel determinato sistema.

I campi di risonanza morfica possiedono una memoria intrinseca, sia individuale che collettiva, in quanto il campo di ogni individuo è in qualche modo collegato a quello di tutti gli altri individui, pertanto rappresentano un campo elettromagnetico di memorizzazione che contiene tutto i sapere della natura e dell’umanità che lì viene ancorato.

Per mezzo della risonanza morfica tali campi vengono confermati e ampliati continuamente e influenzano così i sistemi successivi. Rimanendo ad esempio nell’ambito della specie, ogni individuo tramite i campi morfici può attingere alla memoria collettiva della specie e può sintonizzarsi con i suoi membri del passato  per acquisire informazioni, ma a sua volta può contribuire allo sviluppo ulteriore di tale specie con le sue nuove acquisizioni.

Quando la mente riesce a collegarsi a tale campo di coscienza, chiamato Campo Unificato da John Hagelin, diventa creativa in quanto sperimenta visioni e intuizioni e acquisisce potere telepatico che permette il collegamento con altri individui al di fuori della dimensione spazio-temporale. Possiamo agire su tali campi tramite l’attenzione e l’intenzione e prenderne coscienza grazie all’intuizione.

Tali acquisizioni ci permettono di spiegare tante situazioni altrimenti inspiegabili come quello che si verifica nel corso dell’Ipnosi Regressiva e delle Costellazioni Familiari.

Maria Paola Sepiacci

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