Malattia e guarigione

La definizione più comune di malattia è quella di “stato dell’organismo che modifica negativamente le normali funzionalità, del corpo e/o della mente, per molte e diverse cause esterne o interne all’organismo stesso”, creando squilibrio. Quando questo si trova in uno stato di salute, vuol dire che il sistema è in perfetto equilibrio. Se tale equilibrio si altera si passa dalla fisiologia alla patologia.

Quanto più l’equilibrio è stabile tanto più è difficile ammalarsi, per cui è molto meglio rinforzare tale equilibrio piuttosto che utilizzare farmaci “anti” tutti i vari agenti patogeni interni o esterni, che rischiano di riequilibrare solo momentaneamente ed illusoriamente l’organismo in quanto il medicinale risolve apparentemente il problema ma poi, con il suo carico tossico che comunque apporta (quanti effetti collaterali e quanto poco si conoscono!!), predispone ad un nuovo, successivo squilibrio del sistema. Perché allora non cercare di capire quale è il messaggio che la malattia vuol darci?

In francese MALATTIA = MALADIE (mal a di = il male ha detto)

Attraverso la malattia abbiamo l’opportunità di apprendere tante lezioni che, se ben comprese, ci renderanno sempre più sani e realizzati.

Bisogna considerare la malattia da un punto di vista olistico, quindi non solo da quello fisico ma anche da quello emozionale, mentale spirituale, in modo da ritrovare l’equilibrio perduto.

Molte malattie sono legate ad emozioni distruttive, come ci insegna la Medicina Tradizionale Cinese che mette in relazione meridiani, organi ed emozioni, in quanto le emozioni non elaborate creano blocchi energetici nei meridiani corrispondenti che a loro volta danneggiano gli organi collegati. Ad esempio, la preoccupazione eccessiva crea problemi allo stomaco, la rabbia al fegato, la tristezza ai polmoni, e così via.

Anche i pensieri negativi ricorrenti agiscono pesantemente sullo stato di salute: è la ‘profezia che si auto-avvera’ per cui se pensiamo costantemente alla malattia è più facile che si presenti…

A volte la malattia ha difficoltà a guarire perché presenta dei vantaggi secondari, cioè esprimiamo attraverso di essa delle richieste che non sappiamo fare in un altro modo, come il bisogno di attenzione, di accudimento, di riposo, di punizione o di auto-punizione… tanto per citarne qualcuna, oppure ci consente di evitare situazioni che non siamo in grado di affrontare in quel momento.

La malattia è anche un segnale che ci stiamo allontanando dalla nostra ‘mission’, lo scopo della nostra vita, per cui può essere utile per un’inversione di rotta in modo da poter aderire di nuovo al progetto iniziale.

E’ dunque importante ‘curare la radice e non la foglia’, risalire cioè al perché la malattia si è presentata proprio in quel momento e, se possibile, curarla ancor prima che si presenti, quando lo squilibrio è solo a livello energetico e non si è ancora manifestata a livello fisico, prestando attenzione ai segnali di malessere che ci vengono inviati attraverso pensieri negativi ricorrenti, sensazioni, ecc.

E’ fondamentale quindi accettare la malattia per tutto quello che attraverso di essa possiamo imparare in modo che poi possiamo portare la nostra attenzione solo alla guarigione.

 Maria Paola Sepiacci

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